Il Direttore
La Baita è un sogno che ho inseguito a lungo. L’ho immaginato, l’ho costruito pezzo dopo pezzo, sacrificio dopo sacrificio. Alla Baita ho dato la forma e la sostanza della mia passione, quella che occupa per intero le mie giornate e che sento pulsare dentro di me da quando ero solo un ragazzino timido e inesperto. Il mio mondo ha la forma di una coda che si agita in segno di saluto, di una naso che cerca di percepire gli odori, di zampe agili che calpestano un terreno.
Con i cani mi sento a mio agio, libero di esprimermi e in pace con me stesso. Ho sempre vissuto in simbiosi con loro e non ho mai voluto guardare in un’altra direzione, nonostante le prime avversità che pure hanno minato il mio cammino. Ho lottato per diventare un addestratore e per tirare su il Centro Cinofilo del Taburno, di cui sono direttore dal 1999 e dove trovano rifugio randagi e che hanno solo bisogno di essere guardati negli occhi e ricevere sicurezza, indicazioni, cibo utile per la loro sussistenza e una vita dignitosa. In cambio ne ricevo riconoscenza e consapevolezza di condividere un percorso comune fatto di regole e lavoro.